Criteri di valutazione degli accessi venosi

Nel setting clinico moderno, la scelta dell’accesso venoso più appropriato (PICC, Midline, CVC) è fondamentale per garantire la sicurezza, efficacia e qualità delle cure. Una decisione sbagliata può esporre il paziente a complicanze come infezioni, trombosi, malposizionamento oppure ostruzioni del catetere.

Questo articolo descrive i principali criteri che devono guidare la valutazione e la scelta dell’accesso venoso, utili anche come guida pratica durante il corso di impianto PICC, Midline e CVC a Napoli.

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Criteri principali di valutazione

  1. Indicazione terapeutica e durata della terapia
    • Se la terapia endovenosa è breve (es. < 5-7 giorni), può essere sufficiente un accesso periferico (agocannula, cannule corte).
    • Se la terapia è media-lunga (superiore a 7-10 giorni, oppure uso continuo/intermittente), spesso si preferiscono Midline o PICC.
    • Durata molto lunga (mesi) si suggerisce considerare cateteri centrali tunnellizzati o sistemi impiantabili (port!).

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  2. Tipo di infusione: farmaci / soluzioni / osmolarità / pH / vescicanti
    • Farmaci irritanti o vescicanti, soluzioni con pH estremi (< 5 o > 9), solventi/osmolarità elevata: questi richiedono un accesso venoso centrale o PICC con punta in vena cava per diluizione, per evitare danni ai vasi periferici.
    • Per soluzioni compatibili con via periferica e uso meno intenso, un Midline può essere adeguato.
  3. Patrimonio venoso del paziente & accessi precedenti
    • Valutare la qualità delle vene periferiche disponibili (visibili, palpabili). Se vene superficiali scarse, considerare ecoguida.
    • Presenza di cateteri venosi precedenti, complicanze pregresse (trombosi, infezioni) può influenzare la scelta.
  4. Rischio di complicanze (infezioni + trombosi + malposizionamento)
    • Gli accessi venosi centrali comportano un rischio più elevato di infezione catetere-correlata (CRBSI) rispetto a quelli periferici, ma con tecniche corrette e operatori esperti il rischio può essere contenuto.
    • Trombosi: il calibro del catetere, la lunghezza, la posizione della punta, la natura del fluido infuso (osmolarità, irritanza) sono tutti fattori che aumentano il rischio.
  5. Posizione della punta del catetere
    • Nei CVC (inseriti centralmente) e nei PICC la punta deve idealmente trovarsi in vena cava superiore, vicino alla giunzione cavo-atriale, per garantire efficacia dell’infusione e ridurre il rischio di complicanze.
    • Nei Midline la punta non giunge in vena cava: rimane in sedi venose periferiche/assiali, ma ciò impone limitazioni su che tipo di farmaci/soluzioni usare.
  6. Materiale, calibro e numero di lumi
    • Il materiale del catetere (silicone, poliuretano, materiali avanzati) influenza flessibilità, rischio di kinking, compatibilità con infusi / connettori.
    • Calibro interno ed esterno (French, Gauge), numero di lumi: più lumina permettono più terapie simultanee ma aumentano rigidezza, superficie interna per colonizzazione batterica, ecc. Bilume spesso è una buona scelta se serve infusione + prelievo.
  7. Contesto clinico e setting assistenziale
    • Se il paziente è in ospedale intensivo, reparto ordinario, ambulazione, a domicilio, hospice: il setting influenza cosa è praticabile (es. gestione, manutenzione, turni, risorse) e quale dispositivo è realmente gestibile.
    • Pazienti con problemi di coagulazione, scarsa mobilità, obesità, malattie vascolari etc: fattori individuali che alterano rischi.
  8. Economia & costi-benefici
    • Oltre al costo iniziale dell’impianto, è importante considerare i costi indiretti: gestione delle complicanze, necessità di sostituzione, durata del dispositivo, comfort per il paziente.
    • Un dispositivo più costoso ma con minori complicanze e con una durata maggiore può risultare più conveniente nel lungo termine.

Come si applicano questi criteri nel corso di impianto PICC, Midline, CVC a Napoli

Nel corso NG Formazione di Napoli, i partecipanti avranno modo di:

  • Esercitazioni pratiche su valutazione del patrimonio venoso con strumenti come l’ecografo, per scegliere la vena e misurare calibro e profondità.
  • Simulazioni di casi clinici: paziente con terapia antibiotica prolungata → PICC? paziente con terapia breve o infusione non irritante → agocannula o Midline?
  • Analisi degli algoritmi di scelta basati su linee guida nazionali (es. GAVeCeLT) e protocolli aziendali.
  • Approfondimento sulla prevenzione delle infezioni e delle trombosi, inclusi posizionamento, medicazione, tecnica sterile, mantenimento, tip location.

Fonti e riferimenti

GAVeCeLT

curepalliative.info

Infermiere Online

simtipro.it

Ospedale Sassuolo

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